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Per la definizione degli "ALIMENTI ESSENZIALI"
http://acidoascorbico.altervista.org/prova5/Immagini/alimentiessenzialicosasono.htm
Tutto sul MAGNESIO
http://acidoascorbico.altervista.org/prova2/Immagini/magnesiobase.htm
Tutto sulla vitamina D
http://acidoascorbico.altervista.org/prova1/Immagini/vitaminadbase.htm
Per la OMOCISTEINA descritta da Angelo Bona,
http://acidoascorbico.altervista.org/prova03/Immagini/omocisteina.htm
Per la OMOCISTEINA cosa è,
http://acidoascorbico.altervista.org/prova03/Immagini/omocisteinacosae.htm
Per la vitamina K2 e la sua essenzialità
http://acidoascorbico.altervista.org/prova04/Immagini/vitaminaK2base.htm
Per il SILICIO ORGANICO, secondo elemento sul pianeta, quindi
indispensabile per ogni essere vivente
http://acidoascorbico.altervista.org/prova04/Immagini/silicioorganicoevitaminaK2.htm
Per la
vitamina D di Angelo Bona,
http://acidoascorbico.altervista.org/prova1/mmagini/vitaminadangelobona.htm
Un altro studio scrive:
"Allergia al formaggio di capra e pecora con buona tolleranza al
formaggio di mucca.
Umpiérrez A, et al. Clin Exp Allergy. 1999.
Mostra la citazione completa"
Questo ed altri studi determinano chiaramente che le informazioni sul LATTE
VACCINO descritte sul web
SONO FALSE,
quindi DISINFORMATIVE E TENDENZIOSE, in quanto è FALSO che quanto descritto
riguardo ai PRODOTTI CHIMICI imposti agli animali, questi animali grazie
all'ACIDO ASCORBICO AUTOPRODOTTO, vengono da questo ACIDO ASCORBICO
neutralizzati e quindi non più nocivi per l'individuo che ha subito questa
pratica e quindi neppure per la razza umana.
Si dice che il latte và bene solo per i piccoli ma non per gli adulti.
E' facile provare la FALSITA' di questa tesi.
Le persone che dichiarano questo, lo fanno perchè si sono dimenticati che i loro
avi provengono da un modo di lavorare che è durato fino all'avvento delle
industrie e si chiamava:
MEZZADRIA
che esiste ancora oggi specialmente nel sud.
Ed in queste dette "masserie" al sud o "cascine" al nord, dove era richiesto il
lavoro di molte persone, di solito di una famiglia completa, ma in caso si
ingaggiavano persone sole a stagione, queste però vivevano sopratutto di LATTE
e di LATTICINI, poichè da che l'uomo ha gli animali domestici ha imparato a
ricavare dal LATTE i CIBI NATURALI più svariati, ottenendone molta salute. Ma
anche di carne di ogni tipo di animale. Dato l'interscambio solo nel paese, in
quanto a quei tempi era impossibile esportare i proventi in un'altra regione, ma
l'interscambio avveniva tra paesani.
Naturalmente queste sopradette sono denominate ora "aziende" che sotto l'aia
avevano cavalli, pecore, capre, asini, maiali, conigli, galline, e molti altri
animali da cortile, ma sopratutto anche le mucche, il cui maschio della specie
si chiama toro ed il piccolo vitello, il maschio castrato bue. Il bue è un
castrato e quindi non può inseminare una mucca. ... Il maschio della mucca e' il
toro, il bue e' il maschio castrato..28 mar 2007
Il bue veniva attaccato all'aratro per vangare il terreno e fare le
semine.
Naturalmente così si coltivavano i cereali che NON CAUSAVANO la CELIACHIA, e
dato che sono ancora CIBI NATURALI, diventano INNATURALI dopo il trattamento
INDUSTRIALE e la raffinazione.
Un esempio?
La pagina recita:
"La carenza di magnesio, un problema attuale
Magnesio e cloruro di magnesio per la salute.
La carenza di magnesio, così come per altri preziosi minerali, è sempre più
evidente in una società indirizzata verso un sempre più diffuso costume di
seguire una dieta povera di nutrienti.
Questo diffuso "malcostume" è supportato dalla pubblicità che invita a consumare
piatti già pronti, sempre più industrializzati e raffinati. Ci ritroviamo così
sulla tavola alimenti sempre più colorati, saporiti, veloci e facili da
consumare ma, per contro,sempre più poveri dal lato nutrizionale.
Può raccontare, in due parole, la sconvolgente esperienza del dott. Delbet
nell’utilizzo del cloruro di magnesio nella cura di malattie importanti come la
Difterite? E, soprattutto, l’incredibile risposta dal Consiglio dell’Accademia
di Medicina quando il professor Delbet propose la terapia magnesiaca per la cura
di questa malattia?
"Il dott. Neveu, nel 1932, utilizzò in un caso di difterite una soluzione di
cloruro di magnesio nel tentativo di ridurre il rischio di reazione allergica al
siero antidifterico che avrebbe poi somministrato, poiché Delbet aveva
dimostrato che la soluzione poteva ridurre la risposta allergica. Quando il
giorno dopo arrivarono dal laboratorio le risposte delle analisi che
confermavano la difterite, e quindi prima di aver somministrato il siero, Neveu
si accorse con grande stupore che la bimba era già perfettamente guarita. Dopo
questo caso ne trattò altri 5 nei mesi successivi, e tutti guarirono
perfettamente.
Negli anni seguenti tratta oltre 60 casi, tutti guariti senza dover mai
utilizzare il siero antidifterico. Allora pubblica su una rivista medica un paio
di articoli sul trattamento della difterite ed alcuni colleghi lo provano e ne
confermano gli ottimi risultati.
Nel 1943 Neveu si accorge che oltre alla difterite il cloruro di magnesio era in
grado di guarire anche l’altro grande flagello di quegli anni, la poliomielite.
Allora cerca di ottenere una ufficializzazione del metodo, presentandolo
all’Accademia di Medicina e si rivolge a Delbet che ne era membro.
Ma l’Accademia rifiuta a Delbet il permesso di effettuare la comunicazione a
nome di Neveu in quanto questi non è membro dell’Accademia (cosa che in altre
occasioni era stata fatta senza problemi).
Allora Delbet decide di presentarla a suo nome ma anche qui con mille scuse gli
viene negato il permesso di parlare.
Dopo lunghe e accese discussioni gli viene concessa la parola ma la sua
relazione non verrà mai pubblicata sul bollettino dell’Accademia. Alle proteste
di Delbet viene risposto ufficialmente che ‘Facendo conoscere un nuovo
trattamento contro la difterite verrebbero impedite le vaccinazioni, mentre
l’interesse comune è di generalizzare le vaccinazioni stesse’
http://acidoascorbico.altervista.org/Immagini/magnesio.htm
Ora approfondendo sulle varie qualità di LATTE proposte in commercio, devo fare una domanda logica:
"Quale è la differenza tra il LATTE ANIMALE ed il LATTE VEGETALE?"
La differenza stà semplicemente nel contenuto in "ALIMENTI ESSENZIALI". Il file riporta una analisi
del contenuto in vitamine nel latte animale, di mucca, ma non in SALI MINERALI, "ALIMENTI ESSENZIALI"
altrettanto importanti in quanto nel sangue di TUTTI gli animali al mondo e
nella linfa dei vegetali:
"Contenuto di vitamine nel latte animale
Latte di mucca
A (retinolo) 10-90
Carotene 5-40
D (calciferolo) 0,01-0,2
E (Tocoferolo) 20-200
K tracce-17
B1 (Tiamina) 20-80
B2 (Riboflavina) 80-260
B6 (Piridossina) 17-190
B12 (Cobalamina) 0,2-0,7
Acido Folico 1-10
Acido Panto-tenico 260-490
C (Acido Ascorbico) 500-3.000
Colina 5.000-45.000
H (Biotina) 1-7
PP (Acido nicotinico) 30-200
* Livelli di assunzioni giornaliere raccomandate (uomo di riferimento, 30-59
anni)
f. p.c. = peso corporeo
http://acidoascorbico.altervista.org/prova30/latteelevitamine.pdf
Naturalmente non sono stati rilevati i SALI MINERALI, altri "ALIMENTI
ESSENZIALI" che sono indispensabili all'individuo vivente che negli animali è
nel loro sangue.
Ecco il motivo per cui i nascituri hanno bisogno del LATTE MATERNO, che in caso
di impossibilità della madre, và bene anche il latte di altra specie e non del
latte vegetale.
Sicuramente però non può essere sostituito da latte VEGETALE, in quanto questo
latte oltre tutto se industriale hanno l'aggiunta di PRODOTTI CHIMICI VELENOSI
come conservati, coloranti e come buon ultimo gli "AROMI" o "AROMI NATURALI"
per dare il gusto al prodotto, che
sono ricavati dal petrolio, ma infine non contengono che in parte gli "ALIMENTI
ESSENZIALI" indispensabili al neonato per crescere.
http://acidoascorbico.altervista.org/prova3/Immagini/aromia.htm
Come latte vegetale, il peggiore di tutti è quello di soia, in quanto oltre che
contenere gli "AROMI" o "AROMI NATURALI" è sicuramente nocivo alla salute umana.
La pagina recita:
"Sugli inganni perpetrati da sempre, mi spiego meglio:
Dato che con la DISINFORMAZIONE ci guadagnano un sacco di categorie, come
elencato sopra, da questa alimentazione, oltre queste però dobbiamo aggiungere
anche le INDUSTRIE ALIMENTARI.
Certo, per esempio quelle della SOIA, cui da questi personaggi è consigliato il
LATTE DI SOIA.
Al riguardo dobbiamo tenere presente che sui benefici della soia vi sono delle
divergenze a livello mondiale sull'uso di questa, escluso le nazioni nelle quali
la soia è un prodotto da sempre.
Sì perchè il "natto" è un formaggio ricavato da questa soia, ed abbiamo visto
che è un ottimo apportatore di vitamina K2, PERO' E' RICAVATO DALLA SOIA
"FERMENTATA", che quindi durante la fermentazione i prodotti controindicati alla
salute umana se ne sono andati.
Al contrario del latte di soia e di tutti quei prodotti ricavati e venduti dalle
nostre industrie, senza aspettare la "FERMENTAZIONE", in quanto questa è una
perdita in denaro.
Dell'articolo sottolineo la parola "FERMENTATA" della frase:
"assumendo grandi quantità di fagioli di soia fermentati (natto)".
Mi permetto di farlo in quanto le industrie alimentari usano per produrre i
prodotti che propongono sugli scaffali, la soia NON FERMENTATA:
"Il latte di soia: la verità
"Anche in questo caso in letteratura sono presenti studi con risultati
contrastanti. Tra i tanti, senza creare inutili allarmismi ma solo per dare
un'idea di quanto delicata sia la questione, ve ne sono alcuni che sottolineano
la capacità degli isoflavoni di favorire la crescita e la proliferazione delle
cellule tumorali mammarie. In base ai risultati di questi studi, la soia ed i
suoi derivati sarebbero controindicati alle donne con storia presente o passata
di cancro al seno."
http://acidoascorbico.altervista.org/prova2/Immagini/soialatte.htm
La soia: la verità
Il progresso tecnologico rende possibile la produzione di proteine di soia
isolate da ciò che in passato era considerato un sottoprodotto — l’elevata
proteina della soia priva di grassi — e di trasformare qualcosa che sembra
orribile e puzza terribilmente in prodotti che possono essere consumati da
esseri umani. Gli aromi, i conservanti, i dolcificanti, gli emulsionanti e le
sostanze nutritive sintetiche hanno trasformato quello che era il brutto
anatroccolo dei cibi lavorati, la proteina della soia, in uno dei cibi
miracolosi della New Age.
http://acidoascorbico.altervista.org/prova2/Immagini/soiaverita.htm
dalla pagina:
http://acidoascorbico.altervista.org/prova04/Immagini/silicioorganicoepellevecchia.htm
Tornando all'indagato principale, il LATTE, ecco che per sconfiggere "il
contrario di tutto" ci vengono in aiuto degli studi i quali ci danno delle prove
concrete addirittura contro i tumori.
Per altri studi:
"Attività antitumorale di latte di mucca, pecora, capra, cavalla, asino e
cammello e loro caseine e proteine ??del siero di latte e confronto in silico
delle caseine.
Shariatikia M, et al. Mol Biol Res Commun. 2017.
Mostra la citazione completa"
http://clorurodimagnesio.altervista.org/prova04/Immagini/latteantitumoralestudio.htm
"Composizione chimica, frazioni di azoto e profilo di
aminoacidi del latte di diverse specie animali.
Rafiq S, et al. Asiatico-Australas J Anim Sci. Il 2016.
Mostra la citazione completa"
http://clorurodimagnesio.altervista.org/prova04/Immagini/latteantitumoralestudio1.htm
"Allergia selettiva alle proteine ??del latte di pecora e capra.
Muñoz Martín T, et al. Allergol Immunopathol (Madr). 2004 gennaio-febbraio
Mostra la citazione completa"
http://clorurodimagnesio.altervista.org/prova04/Immagini/latteantitumoralestudio3.htm
"Composizione del latte di animali da latte e razze di bufalo minori: una
prospettiva di biodiversità.
Articolo di revisione
Medhammar E, et al. J Sci Food Agric. 2012.
Mostra la citazione completa"
http://clorurodimagnesio.altervista.org/prova04/Immagini/latteantitumoralestudio4.htm
"Proteine ??e peptidi bioattivi dal latte d'asina: la base
molecolare per le sue proprietà allergeniche ridotte.
Articolo di revisione
Cunsolo V, et al. Food Res Int. 2017.
Mostra la citazione completa"
http://clorurodimagnesio.altervista.org/prova04/Immagini/latteantitumoralestudio5.htm
TRADUZIONE
Allergia al formaggio di capra e pecora con buona tolleranza al formaggio di
mucca.
Umpiérrez A, et al. Clin Exp Allergy. 1999.
Mostra la citazione completa
Astratto
BACKGROUND: Segnaliamo un paziente che ha avuto reazioni allergiche dopo aver
mangiato formaggio di capra e dopo aver toccato formaggio di capra e pecora, ma
non dopo aver consumato prodotti caseari a base di latte vaccino.
OBIETTIVO: Valutare l'allergenicità e la capacità legante l'IgE delle caseine
dalle tre diverse specie.
Metodi: Prick test cutanei sono stati effettuati utilizzando latte intero e
caseine da tre diverse specie (capra, pecora e mucca) e frazioni di siero di
latte di mucca. Le IgE totali sieriche e le IgE specifiche per le proteine ??del
latte vaccino sono state misurate mediante il sistema CAP e le IgE specifiche
contro le caseine e il latte intero sono state determinate mediante tecnica
ELISA. Per valutare la reattività crociata allergenica, l'inibizione
dell'attività di IgE ELISA al latte di capra e alla caseina di capra è stata
testata per le tre caseine. La SDS-PAGE e l'immunoblotting sono stati usati per
determinare le bande di legame delle IgE nelle caseine.
Risultati. I test cutanei erano positivi al latte di pecora e capra, alla
caseina di pecora e di capra, nonché al formaggio di pecora e di capra. Le IgE
sieriche totali erano 66 kU / L e le determinazioni di IgE per CAP erano
negative. L'ELISA IgE contro le caseine di capra e di pecora era fortemente
positiva, mentre era negativa per la caseina bovina. I test di inibizione ELISA
hanno rivelato un alto grado di cross-reattività tra caseina di capra e caseina
di pecora. Immunoblotting ha mostrato tre bande di legame di IgE nella caseina
di capra a 31, 27 e 22 kDa, che possono corrispondere a caseina alfa, beta e
gamma. Una banda a circa 31 kDa è stata osservata in caseina di pecora e
un'altra fascia a 34 kDa è stata riconosciuta nella caseina di mucca.
CONCLUSIONE: Questo paziente ha sviluppato allergia al formaggio di capra e
pecora con una buona tolleranza al latte vaccino. Abbiamo identificato la
caseina di capra come l'allergene principale che causa sensibilizzazione in
questo paziente, come dimostrato da test in vivo e in vitro. È stato osservato
un alto grado di cross-reattività tra caseina di capra e pecora.
PMID 10457109 [Indicizzato per MEDLINE]
ORIGINALE
Allergy to goat and sheep cheese with good tolerance to cow cheese.
Umpiérrez A, et al. Clin Exp Allergy. 1999.
Show full citation
Abstract
BACKGROUND: We report on a patient who experienced allergic reactions after
eating goat cheese and after touching goat and sheep cheese, but not after
consuming cow's milk dairy products.
OBJECTIVE: To assess the allergenicity and IgE-binding capacity of the caseins
from the three different species.
METHODS: Skin prick tests were carried out using whole milk and caseins from
three different species (goat, sheep and cow), and whey fractions of cow's milk.
Total serum IgE and specific IgE to cow's milk proteins were measured by CAP
system and specific IgE against caseins and whole milk were determined by ELISA
technique. To evaluate allergenic cross-reactivity, inhibition of the IgE ELISA
activity to goat's milk and goat casein was tested for the three caseins.
SDS-PAGE and immunoblotting was used to determine IgE binding bands in caseins.
RESULTS: Skin tests were positive to sheep and goat's milk, sheep and goat
casein, as well as to sheep and goat cheese. Total serum IgE was 66 kU/L and IgE
determinations by CAP were negative. IgE ELISA against the caseins from goat and
sheep was strongly positive, whereas it was negative to cow casein. ELISA
inhibition assays revealed a high degree of cross-reactivity between goat casein
and sheep casein. Immunoblotting showed three IgE-binding bands in goat casein
at 31, 27 and 22 kDa, which may correspond to alpha-, beta- and gamma-caseins. A
band at about 31 kDa was observed in sheep casein and another band at 34 kDa was
recognized in cow casein.
CONCLUSION: This patient developed allergy to goat and sheep cheese with good
tolerance to cow's milk. We identified goat casein as the main allergen causing
sensitization in this patient as demonstrated by in vivo and in vitro tests. A
high degree of cross-reactivity between goat and sheep casein was observed.
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